Come è nata l’azienda?
Nel 1921 mio bisnonno, che era emigrato in America lasciando la famiglia a Castagnole, trovò l’oro durante la Golden Rush in California. Fu quindi in grado di spedire del denaro a sua moglie, mia bisnonna Teresa, la quale acquistò il primo vigneto (oggi chiamato “del Casot” e coltivato a grignolino) e la casa di via al Castello, dove tuttora sorge ancora la cantina storica della famiglia. L’azienda e la passione furono poi tramandati di generazione in generazione fino al 2001, anno in cui ho ufficialmente preso il posto di mio padre Luigi.
Che varietà coltivi e che denominazioni ti rappresentano.
Coltivo ruchè, grignolino, barbera, viogner, chardonnay e syrah, con cui produco Barbera d’Asti DOCG (anche Superiore), Barbera del Monferrato DOC, Grignolino d’Asti DOC, Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG, e Monferrato DOC bianco, rosso e chiaretto.
Cosa ti lega di più al tuo territorio, e cosa ritrovi di questo nel vino che produci?
Il mio territorio è vino. Ovunque ti giri c’è un vigneto. Tutti gli anziani del paese possiedono almeno un pezzettino di terra coltivata a vigneto. Al bar si chiacchiera di uva. Nel vino che produco c’è un sapere centenario che si tramanda oralmente (ovviamente affiancato alle migliori tecnologie!)
Quali sono i sapori tipici della tua terra che ti piace abbinare di più ai tuoi vini?
Il tartufo in primis, anche se il Ruchè si abbina perfettamente con la bagna cauda e i formaggi tipici dell’astigiano quali robiole e caprini.
Un tuo bel ricordo enologico.
La nascita nel 2007 di Opera Prima, un Ruchè invecchiato che molti ritenevano impossibile da produrre ma che invece si è rivelato un prodotto eccellente.
Il vino: passione solitaria o condivisa?
Inizialmente solitaria e poi condivisa con Chiara, la mia signora, che mi dà una mano a promuovere le mie creature e il territorio da cui provengono in giro per il mondo.
Passioni a parte il vino: cosa ami fare nel tempo libero?
Di lavoro lo faccio, nel tempo libero lo bevo! La cucina ed il vino sono effettivamente le mie passioni principali… naturalmente dopo il Toro!
Un sogno, un rimpianto e un progetto.
Il sogno? Quello che sto vivendo col mio lavoro. Rimpianti? Aver rinunciato all’anno sabbatico in giro per il modo dopo il diploma. Progetti? Tanti, troppi, ne sforno almeno uno al giorno: ogni tanto però ci prendo!
Un messaggio agli amici di Svinando.
Quando berrete il Ruchè, ma anche un qualsiasi altro vino, meditate ed apprezzatelo sempre, anche se non di vostro gradimento, esso rappresenta il sudore e la fatica di qualche persona che passa le sue giornate tra i filari, con la neve, con la pioggia e sotto il sole cocente.
Le Selezioni di Svinando Wine Club
Ecco alcune delle offerte che abbiamo riservato ai membri del nostro esclusivo Wine Club.
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Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG
2013, Az. Agr. Luca Ferraris, Piemonte
Castagnole Monferrato prende il nome dai boschi di castagni che un tempo svettavano sulle colline del suo territorio. Ma dove prima c’erano i castagni, adesso tutto è coperto di viti a perdita d’occhio. E qui a Castagnole il vitigno principe è lui, il ruchè. E quando si tratta di ruchè, il nome di Luca Ferraris è una garanzia.
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Barbera d'Alba Superiore DOC
2012, Az. Agr. Cascina Cucco, Piemonte
Dai filari del vigneto Elia di Roddi d’Alba al vostro calice: ecco il viaggio che compie la Barbera Superiore di Cascina Cucco per potervi deliziare. Proponiamo questa volta l’annata 2012, una felice promenade tra profumi di prugna e violetta che conduce a un assaggio irresistibile. W la Barbera!
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