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Vino Ramandolo DOCG

Il Ramandolo viene prodotto in quella parte di Friuli dove la cultura latina incontra quella slava. Prende il nome dall’omonima frazione del comune di Nimis (UD), e deriva probabilmente da “romandus”, ovvero romanzo (latino). È un vino le cui origini si perdono nella notte dei tempi, come dimostrano le testimonianze di numerosi scrittori e poeti dell’antichità. Il primo documento che fa riferimento al Ramandolo come lo conosciamo oggi risale al 1893, anno in cui venne premiato alla II Fiera-Concorso dei vini friulani. Approvata sottozona della DOC Colli Orientali del Friuli, è DOCG dal 2001.

Caratteristiche organolettiche del vino Ramandolo DOCG

Il vino Ramandolo DOCG si presenta di colore giallo dorato; al naso sprigiona intensi profumi di albicocca passita e miele; in bocca è dolce, vellutato, con un retrogusto leggermente aromatico, più o meno corposo; ottimo in abbinamento alla pasticceria secca, ma anche con salumi, formaggi stagionati e foie gras.

Zone di produzione del vino Ramandolo DOCG

È possibile produrre il vino Ramandolo DOCG nell’intero territorio del comune di Nimis e parte del territorio del comune di Tarcento, in provincia di Udine.

Vitigni consentiti

È consentito l’uso del solo vitigno verduzzo friulano.

Norme di produzione

- La produzione massima di uva deve essere di 8 t / ha
- Per i nuovi impianti e i reimpianti la densità non può essere inferiore 3.000 a ceppi per ettaro
- Il titolo alcolometrico volumico naturale minimo deve essere di 11% vol.
- Tutte le operazioni di vinificazione devono essere effettuate nella zona DOCG

 

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